L'antichità
Nel cuore della Romagna forlivese, dove il fiume Montone scorre lento e sinuoso, e la valle si dilarga tra le pendici degli ultimi contrafforti dell'Appennino, si erge la caratteristica rupe su cui, da oltre un millennio, vigila la Fortezza di Castrocaro. Questo singolare ed accentuato affioramento di roccia carsica, detto localmente sasso spungone, è ciò che resta di una antichissima scogliera sottomarina di età pliocenica (10 milioni di anni fa), formata da calcarei arenacei organogeni, ricchissimi di resti fossili marini di notevole interesse geologico.
Grazie alla sua posizione elevata e di difficile accesso, quindi facilmente difendibile, la rupe ebbe valore strategico sin dalla preistoria, offrendo, nelle diverse grotte ancora visibili, un sicuro rifugio ai suoi abitatori. Di essi è attestata la presenza fin dal neolitico, palesata dal ritrovamento in loco di numerosi reperti, tra cui una bella accetta in diorite verde. La rupe assolveva inoltre molto efficacemente alla funzione di avvistamento, necessaria per sorvegliare il passaggio di uomini all'imbocco della vallata.