Borgo Medievale
Il Borgo medievale conserva un impianto urbanistico pressoché intatto, un "habitat originale" quasi da manuale: il castello in posizione elevata, poi il ricetto (chiamato Murata o Cittadella), racchiuso entro il primo cerchio di mura, quindi, ad una distanza di rispetto, il sottostante abitato, attraversato da ripide strade strette e tortuose
Si accede al Borgo da due caratteristiche porte: Porta San Nicolò e Porta dei Ciardi, entrambe sovrastate dalle omonime torri.
Dalla Porta di san Nicolò si entra nella piazzetta omonima, un tipico slargo medievale dalle minime e suggestive proporzioni, su cui si erge la romanica Chiesa di San Nicolò, di cui si hanno notizie dal 1256. E’ nota per il pregevole ciclo di affreschi di scuola marchigiana, forse attribuibili alla bottega di Gentile da Fabriano. Nella parete laterale destra è murata una piccola lapide funeraria romana con la scritta ILARUS della seconda metà del secolo V.
La chiesa è di proprietà privata; per la visita rivolgersi alla ProLoco.
Sulla via S.Antonio prospettano il Palazzo Corbizi e il Palazzo Grazioli, caratterizzati dai tipici portali in pietra serena di stile toscano. Il primo, residenza dell’antica e potente famiglia di origini fiorentine, è caratterizzata dalla facciata ornata con elementi in pietra serena di epoca rinascimentale. Le decorazioni si ripetono anche negli interni (capitelli, peducci, archi, pilastri).
All’inizio di via Postierla si trova un altro tipico slargo medievale, sul quale prospettano edifici di notevole interesse: a destra il Palazzo Pretorio o dei Capitani di Giustizia (ora proprietà Giglioli),
originariamente sede del tribunale di prima istanza della Romagna toscana e del Capitano di giustizia. Il palazzo, dalle belle linee rinascimentali, fu ampliato nel 1541 da Jacopo de Medici; sopra il portale si trova lo stemma mediceo affisso nel 1566. Nella facciata sono affissi altri stemmi di Capitani fiorentini.
Sulla sinistra si trova il suggestivo complesso medievale del Bargello; oggetto di un recente e accurato restauro, il complesso conserva intatto il suo fascino medievale. Sul lato di via Porta dell’Olmo si possono notare due tipiche “altane” fiorentine e lo stemma in pietra del capitano di Giustizia Gentile Ghini del 1444.
In via Maltoni è assolutamente da visitare il Palazzo Torricini, nei cui suggestivi ambienti medievali è allestito lo show-room di stoffe pregiate di Giglioli dei Castagni.
Fuori dal secondo cerchio di mura è situata la Chiesa di San Nicolò e San Francesco. Risalente al XIII secolo, fu all’inizio chiesa e convento dei Minori francescani. L’edificio attuale risale alla fine del Trecento, ma subì ampi interventi nel 1520 e nel 1932, quando fu ripristinato lo stile romanico della facciata con conci a vista. La chiesa custodisce opere d’arte assai interessanti, tra cui il bassorilievo in stucco policromo detto Madonna dei Fiori, venerata come protettrice di Castrocaro. Si tratta della replica coeva della “Madonna dei Pazzi”, la celebre scultura del Donatello conservata allo Staatliche Museen di Berlino. L’opera, realizzata verso la metà del Quattrocento presso una bottega artigiana fiorentina, fu portata a Castrocaro dai Corbizi, per ornare l’ancona della cappella di famiglia. Sulla parete absidale si trova un altro capolavoro, la Madonna in trono col Bambino tra S. Nicolò e Sant’Antonio da Padova, tempera su tavola dipinta nel 1506 dal forlivese Marco Palmezzano, allievo del Melozzo; la cornice è in oro su fondo azzurro, con intagli a racemi.
Presso il secondo pilastro di sinistra c’è un bel Pulpito pentagonale in pietra serena del cinquecento fiorentino.
I testi sono tratti dal libro “Castrocaro, il patrimonio artistico, architettonico e ambientale di Castrocaro, Terra del Sole e Pieve Salutare” , Edizioni Pontevecchio, 2009.