Tre secoli di abbandono
Agli inizi del Seicento, in seguito alla nuova politica territoriale del Granduca di Toscana, che si espresse nella “rifondazione portuale” di Livorno (1587-1609), la Romagna toscana venne relegata definitivamente ai margini dello Stato mediceo. La Fortezza di Castrocaro iniziò il progressivo disarmo e l'inesorabile abbandono. Nel 1676 venne ceduta a livello, e nel 1782 venduta a privati.
Nei secoli successivi non venne mai più utilizzata, né per scopi militari, né per usi residenziali e abitativi, non subendo, quindi, modifiche né superfetazioni. Venne invece utilizzata come cava di pietre, e alcune sue parti subirono così lo scempio degli indifferenti e le offese del tempo. Il suo inutilizzo ha comunque preservato il grande maniero dalle pesanti trasformazioni strutturali che invece hanno interessato numerosi castelli italiani, la cui funzione residenziale ha portato a inevitabili modifiche, eseguite secondo il gusto, gli stilemi dell'epoca e le esigenze del vivere quotidiano.
Per questo motivo la Fortezza di Castrocaro è rimasta pressoché immutata, e così oggi ci troviamo di fronte ad un unicum di notevole pregio architettonico, un autentico complesso fortificato medievale che si è salvato dall'oblio del tempo, come se fosse stato “congelato” per secoli.