Diamantina e il monte della birra

Diamantina visse a Forlì nel XVII secolo e di mestiere faceva la “guaritrice”. Per le sue pozioni si serviva di erbe e altre sostanze misteriose, che riduceva in pillole, impiastri e altri intrugli.
Era l’epoca della caccia alle streghe e Diamantina forse scontentò qualcuno, perché venne accusata di stregoneria e processata.
Poiché era vecchia evitò il rogo, ma venne cacciata dalla città, con l’ordine di non tornare mai più.
Diamantina andò quindi a vivere sulla collina che guarda Castrocaro, a quel tempo coperta di faggi e di castagni. Con l’aiuto di qualcuno riuscì a costruirsi una capanna, dove continuò a preparare le sue “diavolerie”.
I Castrocaresi si abituarono a quella vecchia solitaria, che in rare occasioni scendeva in paese, e poiché non dava loro alcun fastidio la lasciarono sempre in pace.
Credendo però che se la facesse con il Diavolo, che in dialetto locale era chiamato “bèrr”, le attribuirono il nome di “bèrra”, cioè moglie del Diavolo.
E il monte dove lei viveva, venne chiamato “e’ mònt d’la bérra”, il monte della birra.