LUME A MARZO
Animazioni medievali attorno al fuoco, con offerta di vino brulè
Il fuoco come evento magico, intermediario tra gli uomini ed il soprannaturale, tra gli uomini e la divinità. C’è sempre stato un rapporto affascinante tra gli uomini e il fuoco, soprattutto nel Medioevo, quando costituiva l’unico elemento in grado di rischiarare le tenebre, e tenere lontani i lupi. Le veglie attorno al fuoco, magari giocando a dadi, costituivano per i soldati nei castelli, uno dei pochi, forzati passatempi. E in attesa della primavera l’accensione del fuoco diventava un rito propiziatorio; gli ultimi tre giorni di febbraio e i primi tre di marzo, all’Avemaria, le campagne si costellavano di fuochi, tenuti accesi per ore e ore da uomini che non sapevano più il perché di una pratica tramandata per secoli dai loro padri. Dicevano di “fare lume a marzo”, per rischiarare, cioè, la via a marzo, che avrebbe portato la primavera, e il magico risveglio della natura.
Il fuoco serviva allo stesso tempo, a bruciare l’inverno, e con esso tutti gli influssi e gli accadimenti negativi della passata stagione: serviva, cioé, a scongiurare la malasorte.
Per ripetere lontani gesti di una genuinità ormai smarrita e prendersi una vacanza dallo stress cittadino, riproponiamo ogni anno ai visitatori della Fortezza il fascino di un rito magico. Ai partecipanti sarà offerto vino brulé.